Grazie a questa guida imparerai le strategie più avanzate per affrontare i litigi con il tuo partner. Imparando anche dagli errori più comuni, riuscirai a superare i problemi nel rapporto a due, raggiungendo la serenità tanto sperata.
Hai dei problemi con il tuo partner?
Ti chiedi dove sbagli?
Ti chiedi perché il tuo lui o la tua lei assume dei comportamenti che ti fanno star male?
Cerchi di capire come affrontare la crisi di coppia ma non riesci ad arrivare a una soluzione?
Ti do una buona notizia. Anche io come te, mi facevo mille domande. Lo stesso genere di domande che tu ti stai facendo in questo momento.
Non capivo come poter affrontare determinati argomenti con il mio partner, per far capire lui cosa era veramente importante per me.
Ogni volta che ci provavo, finivo per litigare senza arrivare però a una soluzione che potesse darmi la giusta serenità.
Ma con il tempo ho capito che potevo utilizzare le stesse tecniche che utilizzo nel mio lavoro, anche nella vita di coppia.
Cosi ho iniziato, giorno per giorno, a sperimentare, mettendo in pratica delle semplici strategie di negoziazione.
Il rapporto con il mio partner è migliorato tantissimo.
Ora, quando litighiamo, riesco sempre a mantenere la calma e a trovare delle soluzioni che possono andar bene per entrambi, evitando musi lunghi e sguardi storti, che in passato si protraevano per giorni.
Allora, mi son detta: Perché non aiutare tante altre coppie che si trovano ad affrontare dei conflitti, dei litigi o dei momenti di crisi?
Da qua nasce l’idea di scrivere per aiutare tante altre persone, fornendo loro delle nozioni, pratiche, su come si deve litigare con il proprio partner.
Se sei qua a leggermi è perché hai bisogno di qualcuno che ti guidi, che ti faccia conoscere dei metodi che ti permettano di superare dei momenti di crisi.
È giunto il tuo momento!
Cosa è necessario che tu sappia prima di iniziare
Prima di iniziare, però, vorrei che fosse chiara una cosa.
In questa guida non troverai un metodo o delle strategie per evitare i litigi.
Troverai, invece, delle tecniche che ti permetteranno di affrontare i litigi, o meglio i confronti, con il tuo partner senza perdere la calma, facendo comprendere il tuo punto di vista.
Avere un buon rapporto non significa, infatti, non litigare, ma significa saper litigare bene.
So che ciò che ti sto dicendo ti sembrerà strano. E so anche per quale motivo tu stai pensando che possa essere fuori da ogni logica leggere una guida che può aiutarti a litigare meglio con il tuo partner.
Ti svelo il motivo.
Sicuramente, come la maggior parte delle persone, pensi che il conflitto, o il litigio, sia qualcosa di negativo.
Non puoi aver dimenticato che quando eri piccolo, tua mamma e le maestre ti dicevano ripetutamente “NON SI LITIGA!”
É da qua che ci portiamo dietro l’idea secondo la quale, avere un buon rapporto significa, necessariamente, non avere contrasti e incomprensioni.
Dunque, diciamo che in parte è questo il motivo per cui, molti di noi, hanno spesso paura di affrontare i litigi o i conflitti, soprattutto con le persone che amiamo.
Anche in età adulta, continuiamo a ritenere che il conflitto sia qualcosa di negativo. Praticamente ogni giorno, siamo bombardati dai media che, continuano, a non distinguere il conflitto dalla violenza. Da qua la nostra convinzione che la violenza non sia altro che un conflitto molto aspro e che il conflitto sia una violenza meno intensa. In realtà le due cose sono ben diverse.
In conflitto ha a che fare, diversamente dalla violenza, con la relazione tra due o più persone. Dunque, è qualcosa che normalmente si può presentare all’interno di una famiglia e, più precisamente, nel rapporto a due.
All’interno della coppia, si deve essere, necessariamente, in grado di gestire i litigi.
Saper litigare e saperlo fare bene è una cosa che dobbiamo, assolutamente, imparare a fare!
Fare l’inverso, ovvero, non affrontarli, perché si ha paura di farlo, è una cosa molto grave.
Allo stesso modo è molto grave non saper affrontare i conflitti in modo adeguato.
Dunque, saper litigare determina il buon andamento della coppia.
Si, perché evitare il problema o affrontarlo in modo scorretto, ad esempio cercando un colpevole, o facendo muro contro muro, non porta da nessuna parte, anzi, incrementa la rabbia e la frustrazione non solo tua ma anche del tuo partner.
Invece, saper affrontare un conflitto significa essere capaci di uscire da uno schema prestabilito, per trasformare le differenze di bisogni e interessi, che normalmente si creano nelle relazioni, in opportunità di rinnovamento del rapporto di coppia.
Dunque, dobbiamo scrollarci di dosso l’idea secondo la quale i conflitti sono necessariamente degli eventi negativi.
In una coppia, il conflitto è essenziale. Al contrario, ci sarebbe da preoccuparsi quando i contrasti non ci sono! Questo semplicemente perché, sapersi confrontare, quando ci sono delle divergenze, porta sempre a qualcosa di positivo.
Spero di essere stata chiara, nel farti capire che avere degli interessi divergenti non è una cosa negativa.
Sono qua per far si che tu possa imparare, attraverso il mio aiuto, ad utilizzare delle strategie efficaci che ti consentiranno di gestire gli inevitabili conflitti con il tuo partner.
La sfida che dovrai affrontare è quella di imparare ad utilizzare degli strumenti che ti consentiranno di arrivare a una soluzione che tenga conto, delle tue esigenze e di quelle del tuo partner, con la possibilità di convergere verso un interesse comune, evitando rabbia, stress e frustrazione.
Il conflitto non è violenza
Come ti ho già accennato, spesso si fa una grossa confusione tra conflitto e violenza.
In parte questa confusione, soprattutto nell’ambito del rapporto di coppia, dipende da una non sempre corretta informazione che passa ogni giorno sotto i nostri occhi, attraverso la TV, i giornali e i telegiornali.
Ciò accade quando si parla, in particolar modo, di violenza sulle donne e femminicidi. È ormai all’ordine del giorno sentire i vari giornalisti che, andando a scavare nelle cause di tali tragedie, evidenziano, nella maggior parte dei casi, come tutto derivi da dei litigi finiti in tragedia.
In altre parole, la causa di questi drammi viene attribuita ai litigi nella coppia. Tutto questo, a mio avviso, in maniera molto semplicistica.
A questo punto la nostra mente non fa altro che ritenere che la violenza sia il frutto di un conflitto molto aspro e che il conflitto sia una violenza meno intensa.
Ma come già ti ho anticipato, le due cose sono ben diverse.
Questo non significa che si devono sottovalutare eventuali episodi di violenza.
Ciò che vorrei che tu capissi è che conflitto e violenza sono due cose distinte e, proprio per tale motivo, non devi aver paura di affrontare dei contrasti con il tuo partner.
Ritornando alla distinzione tra conflitto e violenza, vorrei farti riflettere su alcune cose.
Il conflitto è un contrasto di idee, una divergenza di opinioni.
La violenza invece è una presa di posizione nei confronti di una persona. Magari ci sono opinioni divergenti, ma non c’è confronto. C’è solo scontro tra persone. Quando vi è violenza non si cerca di capire meglio il problema, parlando con l’altra persona. Al contrario, nella maggior parte dei casi, ciò che una persona violenta fa è offendere e criticare, senza però affrontare il problema. Alla base di un tale comportamento, vi è l’incapacità e, forse, anche l’impotenza, di saper gestire le difficoltà e le emozioni che le difficoltà portano con se.
E ancora, quando si ha un conflitto, c’è la volontà di trovare una soluzione al problema, senza però recare danno alcuno a noi stessi e alla persona che amiamo.
Quando vi è violenza, non si tende a trovare una soluzione, ma si cerca di far del male alla persona che si ritiene sia portatrice del problema.
Chi è capace di litigare è una persona in grado di gestire le emozioni che il problema porta con se.
Le persone violente, invece, sono persone che non sono in grado di gestire tali emozioni, come la rabbia, la paura e l’ansia.
Inoltre, nella maggior parte dei casi, in queste persone, consapevoli di non essere in grado di gestire tali emozioni, incrementa lo stato di frustrazione e rabbia.
Pur non volendo dilungarmi in questioni teoriche e noiose, ho ritenuto opportuno ed essenziale essere chiara su questa distinzione.
Questa premessa era, assolutamente, necessaria al fine di evitare fraintendimenti e confusione su una questione cosi importante come questa.
Perché il conflitto di coppia è un conflitto particolare
Prima di iniziare a fornirti degli strumenti efficaci per la risoluzione dei conflitti di coppia, dobbiamo avere ben chiare quelle che sono le caratteristiche principali del rapporto tra uomo e donna.
Questo perché, le strategie che voglio fornirti hanno molto a che vedere con quelle che sono le peculiarità del rapporto di coppia e se non riflettiamo su quelle che sono queste caratteristiche rischiamo di non riuscire a comprendere, prima, e a implementare poi i suggerimenti che desidero fornirti.
Lo stile comunicativo
Pur volendo evitare di cadere in luoghi comuni, è necessario aver presente che esistono delle grosse differenze comunicative tra uomo e donna.
Senza addentrarci nelle ragioni di tali differenze, tema che qua non interessa approfondire, vorrei farti riflettere su l’effettiva esistenza di un diverso stile comunicativo.
L’uomo, nella maggior parte dei casi, essendo molto concreto, presta attenzione unicamente al significato letterale di ciò che comunica. Ciò che fa l’uomo è dare alle parole il proprio significato letterale.
La donna, invece, da alle parole un significato molto più ampio. Non si concentra soltanto sul significato meramente verbale, ma da molta importanza al significato relazionale di ciò che dice e, al contempo, di ciò che viene lei comunicato.
Per rendere, l’idea di queste differenze di cui ti parlo, ti faccio un esempio.
Un uomo ———->“È stata una giornata pesante a lavoro. Sono proprio stanco”
Ciò che vuole trasmettere è ———-> Stasera non voglio rotture e vado direttamente a riposare.
Una donna ———-> “È stata una giornata pesante a lavoro. Sono proprio stanca”
Ciò che vuole trasmettere è ———-> Stasera ho voglia di passare del tempo con te e vorrei essere consolata.
Queste differenze nello stile comunicativo, possono, spesso, contribuire a incrementare i conflitti nella coppia.
Il motivo è semplice.
Come ho cercato di farti capire con l’esempio pratico di cui sopra, la stessa identica affermazione, espressa da un uomo e da una donna, ha l’intento di trasmettere due cose completamente diverse.
Mettersi in ascolto o fornire soluzioni?
Le donne, lo sappiamo, amano essere ascoltate.
Questo non è un luogo comune. L’idea di fondo è che i problemi si possono risolvere solo parlando, ascoltando l’altro e essendo ascoltate e comprese.
Inoltre, l’essere ascoltate, con partecipazione e interesse, per le donne è una forma di rispetto. Ci si sente comprese, “coccolate” e importanti per la persona che abbiamo davanti.
Gli uomini, d’altro canto, essendo più sbrigativi, poco pazienti, per certi versi più pratici e non abituati a condividere, non sono portati a mettersi in ascolto.
E quindi, molto spesso, accade che, dopo aver ascoltato parzialmente ciò che la compagna aveva da dire, iniziano ad offrire soluzioni al problema. Magari si tratta anche di buone soluzioni nel loro complesso, ma non soddisfano quello che è il reale desiderio della donna, ovvero essere ascoltata e compresa.
Dunque, capita spesso, che questo diverso approccio ai problemi, incrementi rabbia e frustrazione in entrambe le parti della coppia.
Fare grandi le piccole cose/Fare piccole le grandi cose
Gli uomini, come abbiamo detto, tendono a semplificare, anche le situazioni più complicate.
Dunque, ciò che fanno è far diventare piccole anche le grandi cose.
Le donne, invece, fanno spesso il contrario. Adorano aggrovigliarsi, anche solo i pensieri. Quindi, spesso, fanno diventare, anche ciò che è piccolo molto grande.
Un esempio pratico:
La coppia aveva dato appuntamento, per cena, a degli amici. Lui arriva tardi a casa da lavoro, scordandosi completamente dell’appuntamento e della cena.
Come affronta il problema l’uomo———-à Arrivato a casa. Si rende conto di aver completamente dimenticato l’appuntamento per la cena. Non fa altro che pensare: “Al massimo ora li chiamo, mi scuso e li raggiungo per il dolce”.
Come affronta il problema la donna ——–à Arriva a casa il compagno. Si arrabbia, per la dimenticanza. Cosa pensa? “Dai sempre priorità al lavoro e non dai la giusta importanza alle cose che dobbiamo fare assieme!”.
Questo diverso modo di “vedere” la stessa cosa, può portare a degli scontri e a delle incomprensioni. Esserne coscienti e già un buon passo.
Queste sono solo alcune delle caratteristiche del rapporto uomo e donna. Tante altre ancora, potrebbero essere poste in evidenza.
Ho deciso, tuttavia, di selezionare solo quelle principali e che ci permettono di riuscire a comprendere meglio quelle che sono le strategie per poter litigare meglio, che di seguito andiamo ad analizzare.
Gli 8 errori da non commettere assolutamente quando si litiga con il proprio partner
Come avevo promesso, non voglio dilungarmi, in questioni teoriche e noiose. Passerei, quindi, se sei d’accordo, subito al dunque, fornendoti alcuni strumenti utili e che potrai provare a mettere in pratica fin da subito.
Vorrei però iniziare, poiché lo ritengo più efficace, da ciò che non dovresti assolutamente fare. Ecco di seguito le 8 cose da non fare assolutamente quando ti trovi a litigare con il tuo partner.
1. Cercare un colpevole a tutti i costi
Son sicura che anche tu l’hai fatto tantissime volte, senza rendertene conto.
Ti sei focalizzato sulla ricerca di un colpevole, puntando il dito verso il tuo partner, ponendo l’accento su qualche sua mancanza o, al contrario, su qualche parola di troppo.
Son sicura che anche tu lo fai, perché quando si affronta un conflitto, andare alla ricerca di un colpevole a tutti i costi, è quasi una reazione automatica.
C’è un problema e, in modo molto semplice, la mente va alla ricerca di un colpevole, di qualcuno su cui puntare il dito.
L’idea è quella di stabilire, razionalmente, chi tra i due ha causato il problema.
Diciamo che, in qualche modo, questo modo di pensare, è qualcosa che ci portiamo dietro dalla nostra infanzia. Sicuramente ricordi anche tu, che quando giocavi in gruppo e si verificava un litigio, l’intervento degli adulti era volto, nella maggior parte dei casi, a cercare il colpevole, l’autore della lite o dello scompiglio tra il gruppo di bambini. Ecco, forse è da qua che ci portiamo dietro l’idea secondo la quale, per porre fine al conflitto, è necessario trovare il colpevole.
Soluzione per non cadere nella trappola n. 1
Per evitare di incorrere nell’errore di andare alla ricerca di un colpevole a tutti i costi, ciò che ti suggerisco è questo.
Ogni volta che stai per cadere nella trappola della ricerca di un colpevole a tutti i costi, ricordati che in un conflitto, e nella relazione in generale, le persone sono due.
E due sono le persone che creano una relazione nella quale è impossibile andare a ricercare chi dei due ha causato il problema, in quanto, ciascuno è influenzato dal comportamento dell’altro.
2. Non ascoltare o far finta di ascoltare
Questa “mossa”, più prettamente maschile, come già accennato nella parte in cui ci siamo occupati delle caratteristiche del rapporto tra uomo e donna, è molto molto pericolosa.
Il non sentirsi ascoltati da sempre molto fastidio, figuriamoci quando stiamo affrontando un tema spinoso come può essere quello oggetto del litigio.
Come abbiamo avuto modo di dire anche in precedenza, sono soprattutto le donne che amano essere ascoltate.
Il motivo è molto semplice. Si ritiene che i problemi possano essere risolti solo parlando, ascoltando l’altro e essendo ascoltate e comprese.
Il non essere ascoltati, ci infastidisce, e fa si che rabbia e frustrazione aumentino.
Gli uomini, invece, non sono abituati a condividere e, dunque, non sono portati a mettersi in ascolto. E quindi, molto spesso, accade che, dopo aver ascoltato parzialmente ciò che la compagna aveva da dire, iniziano ad offrire soluzioni al problema. Magari si tratta anche di buone soluzioni nel loro complesso, ma non soddisfano quello che è il reale desiderio della donna, ovvero essere ascoltata e compresa.
Soluzione per non cadere nella trappola n. 2
Le soluzioni sono due.
La prima è rivolta a chi non si sente ascoltato e, quindi, compreso. Chiedete al vostro partner di essere ascoltati, facendo presente che per voi è importante che capisca cosa avete da dirgli.
Se, dopo aver provato una volta, questa strategia, il vostro partner si rifiuta o esprime troppa rabbia o troppo risentimento, provate a chiedere se è possibile parlarne in un secondo momento, facendo trascorrere un congruo lasso di tempo (certo e definito).
Sono esempi pratici i seguenti:
“Ok. Ne parliamo stasera, dopo cena”;
“Confrontiamoci sulla questione domani mattina!”e cosi via.
Questa tecnica ti consentirà di ottenere due benefici. Infatti, non solo potrai riordinare le idee, ma riuscirai anche ad avere davanti a te una persona con cui confrontarti che, oltre ad essere pronta a ragionare sulla questione, sarà libera da eventuali “agganci” emotivi.
La seconda soluzione è rivolta, invece, a chi non ascolta.
Ricordatevi, che l’ascolto è una delle forme più semplici di rispetto.
Evitate di essere sbrigativi, fornendo immediate soluzioni al problema.
Queste infatti, pur essendo delle buone soluzioni, non soddisfano quello che è il reale desiderio dell’altra persona, che in quel momento desidera solamente essere ascoltata e compresa.
Nel caso in cui tu non riesca, in nessun modo, a metterti in ascolto, prova a chiedere se è possibile parlare della questione in un secondo momento, motivando tale richiesta.
Un esempio pratico può essere il seguente:
“So che per te è importante parlare di questa questione. Vista l’importanza della cosa, preferirei pensarci un attimo e parlarne dopo cena. Che dici?”
In questo modo avrai un lasso di tempo per riacquistare la calma che è necessaria per poter ascoltare ciò che il tuo partner vuole dirti.
3. Ricercare immediatamente una soluzione
Uno degli errori più comuni è quello di ricercare una soluzione immediata al problema. Dunque, ciò che devi fare è evitare di ricercare, immediatamente e a tutti i costi, le possibili soluzioni al problema.
Non devi buttarti a capofitto nella ricerca di una soluzione perché non puoi pretendere di risolvere qualcosa che non è chiaro.
Infatti, i conflitti, per loro natura, non possono essere chiari.
C’è sempre qualcosa di “nascosto” nel conflitto. Se tra partner si è arrivati a litigare, significa che c’è una qualche divergenza di vedute o di pensiero.
La ricerca spasmodica di una soluzione “a tutti i costi” rende difficile capire dove sta la divergenza e perché questa esiste. La fretta, lascia spesso strascichi di insoddisfazione e rancore, nonché di profonda incomprensione.
Soluzione per non cadere nella trappola n. 3
Per evitare di incorrere nell’errore di andare alla ricerca di una soluzione a tutti i costi, ciò che ti suggerisco è questo.
Tieni presente che una o più soluzioni esistono, senza però avere fretta di trovarla ad ogni costo. Invece che cercare la soluzione, cerca di darti del tempo per provare a capire cosa si nasconde sotto quel problema e/o incomprensione.
Contrattaccare, incrementando le reazioni emotive
Molti di noi, appena c’è una difficoltà contrattaccano, trasformandola in una catastrofe, senza fermarsi un attimo a ragionare. Si tratta di una reazione talmente comune che neanche ci rendiamo conto che lo stiamo facendo.
È un meccanismo quasi naturale che ha seri effetti negativi.
Reagendo emotivamente non fai altro che mettere in evidenza la tua fragilità e la tua difficoltà nel gestire situazioni difficili.
Dunque, ciò che devi assolutamente fare è interrompere tale meccanismo.
Sono consapevole del fatto che nel rapporto di coppia, tutto questo risulta molto più difficile. La maggiore difficoltà deriva, sicuramente, dal fatto che vi è una profonda conoscenza tra le parti in lite e un elevato grado di confidenzialità e di fiducia.
Soluzione per non cadere nella trappola n. 4
La tecnica per evitare di contrattaccare, prendendo le distanze dalle emozioni, esiste e la puoi mettere in pratica, se solo seguirai i miei consigli.
Devi evitare di reagire, evitando di perdere la lucidità, al fine di non farti “agganciare” emotivamente.
Dunque, fai un passo indietro e guarda la situazione in modo oggettivo.
Devi imparare a mantenere la giusta distanza. La metafora utilizzata da uno dei più grandi esperti di negoziazione è “andare al balcone”.
Ciò che devi fare è immaginare di essere su un palcoscenico e devi arrampicarti su un balcone che sovrasta la scena. Questa tecnica ti aiuterà a evitare di reagire impulsivamente e a valutare il conflitto in modo oggettivo, come se fossi una terzo imparziale e neutrale.
Dunque, ricordarti, ogni volta che stai per reagire, vai al balcone.
5. Giudicare
Quando si affrontano situazioni difficili accade spesso che, in un momento di rabbia o di sfogo, si esprimano dei giudizi sul nostro partner o, anche, sulla situazione.
Possono rendere l’idea frasi del tipo:
“Sei sempre la solita!Possibile che non ti vada mai bene niente”
Oppure “Sei il solito, non cambierai mai!”
Senza rendertene conto stai alzando un muro altissimo. La persona che hai davanti non sarà più intenzionata a parlare con te, se non per attaccarti a sua volta.
Inoltre, esprimendo giudizi di questo tipo, non stai affrontando il problema, stai solo andando a colpire l’autostima della persona che, in realtà, ami.
Soluzione per non cadere nella trappola n. 5
Per evitare di esprimere dei giudizi devi concentrarti sul problema e non sulla persona.
Dovrai ascoltare con cura e cercare di capire il problema, assieme al tuo partner, con l’obiettivo, non di trovare una soluzione immediata, ma di ricercare i suoi reali interessi, facendo, in seconda istanza, emergere anche eventuali tuoi interessi sulla questione.
6. Innalzare muri
Far intendere che non ci siano possibilità di risoluzione, se non accettando la nostra soluzione, è un grosso errore.
Mostrandoti inflessibile non fai altro che aumentare la rabbia del tuo partner e la sua sensazione di incomprensione.
Soluzione per non cadere nella trappola n. 6
Anche qualora tu ritenga che la tua soluzione sia la migliore, ricordati che una soluzione condivisa è sempre quella giusta.
Dovrai, dunque, evitare di “innamorarti” della tua soluzione, tenendo presente che ciò che per te è scontato, non lo è per il tuo partner.
Per poter risolvere un conflitto, è necessario essere, quantomeno un minimo aperti e flessibili.
Ricorda che le imposizioni non portano da nessuna parte.
7. Utilizzare il “Ma”
Quando ci si scontra, su una questione, dopo che abbiamo ascoltato ciò che il nostro partner aveva da dirci, capita spesso di voler dire la nostra.
Questo è corretto. Nel senso che è, assolutamente, giusto esprimere il nostro punto di vista. Il problema sta sul come lo si esprime.
Quando è arrivato il nostro turno, capita spesso che si inizi la frase dicendo “Ma..”.
E qua commettiamo un grosso errore, perché, il voler esprimere ciò che pensiamo utilizzando il “ma”, significa dire “Penso che tu stia sbagliando e ritengo che, invece, io ho ragione per i seguenti motivi”.
Dire qualcosa del genere, significa, nella migliore delle ipotesi, attivare nella mente dell’altra persona un meccanismo per il quale non sarà più propensa ad ascoltare ciò che abbiamo da dire.
Utilizzare il “Ma” significa innalzare un muro grande quanto una casa nei confronti del tuo partner. Significa chiudere le porte ad un eventuale confronto sulla questione.
Soluzione per non cadere nella trappola n. 7
Ti consiglio di esprimere il tuo punto di vista, senza formulare però un disaccordo diretto. Dovrai riconoscere, in primis, ciò che pensa la tua controparte.
Un esempio pratico, su come formulare il tuo pensiero, tenendo conto di tutti i punti di vista, potrebbe essere il seguente:
“So che per te questa cosa è importante e capisco quanto ci tieni. Tuttavia, mi piacerebbe farti capire che…”
Le strategie che devi assolutamente conoscere per imparare a litigare con il tuo partner
Dopo aver visto le cose da non fare assolutamente, ora ci concentriamo sulle strategie da mettere in pratica, ovvero su ciò che è necessario fare per gestire eventuali conflitti che si possono creare all’interno di una coppia.
Come ho avuto già modo di dirti, non dobbiamo pensare che il conflitto sia qualcosa di negativo. Molti di noi, ritenendo che il conflitto sia qualcosa di negativo, hanno spesso paura di affrontare gli scontri e/o litigi, soprattutto qualora coinvolgano persone con le quali vi è una relazione sentimentale.
So che non è poi cosi semplice pensare al conflitto come qualcosa di positivo. Dobbiamo, tuttavia, riflettere sul fatto che, avere un buon rapporto non significa, necessariamente, non avere contrasti e incomprensioni.
Dunque, se partiamo da questo presupposto, imparare a litigare e saperlo fare bene è una cosa che dobbiamo, assolutamente, essere capaci di fare!
Fare l’inverso, ovvero, non affrontare i problemi, perché si ha paura di farlo, è una cosa molto grave. Allo stesso modo è molto grave non saper affrontare i conflitti in modo adeguato.
Dunque, a prescindere dal fatto che la tu possa non essere d’accordo nel ritenere il conflitto qualcosa di positivo, il saper litigare, determina il buon andamento di un rapporto di coppia.
Si, perché evitare il problema o affrontarlo in modo scorretto, ad esempio cercando un colpevole, o facendo muro contro muro, non porta da nessuna parte, anzi, incrementa la rabbia e la frustrazione di tutte le parti coinvolte.
Invece, saper affrontare un conflitto significa essere capaci di uscire da uno schema prestabilito, per trasformare le differenze di bisogni e interessi, che normalmente si creano nelle relazioni, in opportunità di rinnovamento del rapporto di coppia.
Ricorda che il sapersi confrontare, quando ci sono delle divergenze, porta sempre a qualcosa di positivo.
Vorrei che tu imparassi, attraverso il mio aiuto, ad utilizzare delle strategie efficaci che ti consentiranno di gestire gli inevitabili conflitti che si vengono a creare nella coppia.
La sfida che dovrai affrontare è quella di imparare ad utilizzare degli strumenti che ti consentiranno di arrivare a una soluzione che tenga conto, delle tue esigenze e di quelle del tuo partner, con la possibilità di convergere verso un interesse comune, evitando rabbia, stress e frustrazione.
Ho pensato di fornirti immediatamente delle strategie di base che potrai mettere in pratica fin da subito e che ti permetteranno di capire quanto siano efficaci questi strumenti.
Allora, ecco di seguito una serie di strategie che ti permetteranno di gestire i conflitti con il tuo partner.
Prendi tempo
Come ho avuto modo di spiegarti nella sezione in cui ci siamo occupati degli errori da non commettere, dovrai evitare di reagire, giudicando, ad esempio, o fornendo soluzioni immediate.
Devi, dunque, evitare reazioni immediate, prendendoti del tempo per riflettere. Quindi, non reagire, fermati e rifletti.
I problemi non si risolvono con la fretta, ma è necessario mettere in pratica tutta una serie di tecniche che richiedono del tempo. È necessario, dunque, prendersi tutto il tempo necessario, per riflettere e analizzare oggettivamente il problema.
Sento spesso persone che, in relazione ai conflitti con il partner, dicono cose del tipo: “Conviene affrontare subito la questione, altrimenti degenera!”
Il fatto che reagire con velocità sia la cosa migliore da fare è un falso mito. Per affrontare, in modo corretto, un conflitto, non si deve mai aver fretta. E questo per i motivi che ho già ampliamente spiegato.
Ma allo stesso tempo il prendere tempo, non deve farti passare per un menefreghista. Proprio per evitare ciò, ho pensato di fornirti degli “escamotage” che potrai utilizzare al fine di prendere tempo, senza farti scappare la situazione dalle mani.
Una prima cosa che potresti fare è quella di comunicare al tuo partner che si potrà parlare della questione dopo un lasso di tempo (certo e definito).
Sono esempi pratici i seguenti:
“Ne parliamo stasera, dopo cena”;
“Confrontiamoci sulla questione domani mattina!”e cosi via.
Questa tecnica ti consentirà di prendere del tempo, al fine di evitare eventuali “agganci” emotivi. Inoltre, prendere del tempo ti consentirà di ragionare su come gestire la questione.
Se hai bisogno di sfogarti, lo puoi fare, ma non verbalmente e davanti al tuo partner. Una soluzione utile potrebbe esser quella di prendere un foglio e scrivere. Butta giù, tutti i tuoi sentimenti, la tua rabbia, sfogati. Una volta fatto ciò, prova a rileggere ciò che hai scritto, a distanza di tempo.
Separa il problema dalla persona
Devi sforzarti nell’evitare di confondere la persona con il problema.
Questo significa che non devi perdere di vista il tuo obiettivo. Risolvere la questione.
Evita di focalizzarti sulla persona, non puntare il dito e non giudicare.
Questo è il mio consiglio. Screditando oppure “condannando” il tuo lui o la tua lei non andrai da nessuna parte, anzi aggraverai il problema.
Dovrai, invece, riconoscere le difficoltà nelle quali si trova, entrando in empatia con il tuo partner. Non concentrarti su ciò che ha detto, ha fatto oppure non ha detto o non ha fatto.
Concentrati, invece, sul problema, ponendoti le seguenti domande:
Cosa non va?
Quali sono i comportanti che ritengo siano sgradevoli?
E perché ritengo che lo siano?
Qual è il suo interesse? E perché si comporta cosi?
Crea un clima favorevole
Per creare un clima che renda possibile la risoluzione del problema, devi necessariamente, fare un passo verso l’altra persona.
Questa è una tecnica necessaria e imprescindibile.
Devi creare un terreno neutro e cogliere l’occasione per ascoltare con rispetto le ragioni del tuo partner.
Impara ad ascoltare
Ricordati che i negoziatori migliori sono quelli che ascoltano più di quanto parlano.
Ognuno di noi ha bisogno di essere ascoltato e capito.
Offrire un ascolto pieno e rispettoso ci sembra possa essere una cosa semplice e automatica. In realtà è raro che venga fatto, perché, molto spesso, siamo troppo concentrati nel pensare a costruire “la nostra difesa”, piuttosto che nell’ascoltare in modo attivo la persona che abbiamo davanti.
Anche se il tuo partner è furioso e pieno di rabbia, ascoltalo, lascialo sfogare, senza interromperlo.
Una volta che ha finito, chiedi, in modo rispettoso, se ha bisogno di altro tempo, per aggiungere dell’altro o se desidera parlare ancora della questione.
Tutto ciò non fa altro che preparare in modo corretto un terreno comune, sul quale confrontarsi e negoziare, nella risoluzione del problema.
Inoltre, la persona, una volta ascoltata, sarà più propensa ad ascoltare noi e più aperta a un eventuale confronto.
Riassumi ciò che hai capito, chiedendo di confermare se hai compreso bene il suo punto di vista
Per ascoltare in modo attivo non è sufficiente ascoltare, devi far capire al tuo partner che hai compreso ciò che ha detto.
Dovrai, dunque, provare a riassumere con parole tue ciò che ti ha comunicato, possibilmente omettendo eventuali parole negative.
Ciò che dovrai fare è restituire al tuo partner ciò che ha appena detto, depurandolo da eventuali connotazioni negative. Inoltre, dovrai accertarti di aver compreso il suo punto di vista, chiedendoti di correggerti nel caso in cui tu non fossi riuscito a comprenderlo bene.
Un esempio pratico è il seguente:
Lei: “Non mi aiuti mai. Inviti gli amici a cena e te ne vai in palestra, senza preoccuparti minimamente, del fatto che io son dovuta rimanere tutto il pomeriggio a casa a pulire, cucinare e preparare tutto per la cena!Sei il solito menefreghista!”
Lui: “Allora. Vorrei esser sicuro di aver capito bene. Ritieni che avrei potuto aiutarti a preparare la cena, invece di andare in palestra, giusto?”
Lei: “Esatto..”
Riassumere, in questo modo, è una tecnica vincente per due motivi.
In prima battuta, stiamo “dando importanza” alle parole del nostro partner, in quanto quest’ultimo avrà la percezione di esser stato ascoltato nel profondo e di esser stato capito.
In secondo luogo, attraverso questa tecnica, il vostro lui o la vostra lei avrà la possibilità di correggervi, nel caso in cui ci fosse qualcosa che risulta ancora poco chiaro.
Fai domande chiarificatrici e mettiti in ascolto
Come ti ho già detto nei conflitti c’è sempre qualcosa di nascosto. Questo perché il conflitto, per sua natura, non può essere immediatamente chiaro, neanche quando lo sembra.
Devi pensare al conflitto come un iceberg. Non perché l’iceberg sia freddo e duro, ma perché è composto da due parti.
Una di esse, solitamente molto piccola, emerge dall’acqua, risultando, dunque, visibile.
L’altra parte, invece, molto più profonda, rimane nascosta, trovandosi sotto il livello dell’acqua.
La tecnica delle domande , ti consentirà di individuare e portare in superficie questa parte dell’iceberg.
Le domande hanno, inoltre, la funzione di rendere possibile la comprensione delle ragioni del partner. Ci consentono, dunque, di comprendere cosa è accaduto e cosa la persona che abbiamo davanti sta provando.
Infine, le domande hanno il potere di affrontare il problema in un ottica di condivisione. Si comprende qual è il problema da affrontare e si capisce se ci possono essere eventuali soluzioni per tale problema.
Esprimi il tuo punto di vista
Ovviamente esprimere il proprio punto di vista è importante. Tuttavia, devi tener presente che esistono modi e modi per esprimere il proprio punto di vista. Ciò che devi fare è esprimere ciò che pensi senza giudicare e facendo comprendere il tuo punto di vista.
Fai comprendere al tuo partner che il tuo interesse è per te importante e che assieme si potrà ricercare una soluzione che possa orientarsi verso un interesse condiviso.
Cerca di raggiungere un intesa che soddisfi i tuoi interessi e quelli del tuo partner
Raggiungere un intesa non significa imporre i termini dell’accordo, ma significa negoziare per raggiungere l’obiettivo.
Ti suggerisco di mettere il tuo partner davanti a una o più scelte, in modo che possa prendere una decisione nel tuo interesse e suo interesse.
Fare delle proposte è spesso la soluzione vincente.
Molti di noi, senza neanche accorgersene, invece di proporre delle soluzioni, impongono le proprie soluzioni.
Si tratta di un grave errore. Questo perché, il comando, soprattutto nel rapporto di coppia, dove non ci dovrebbe essere una gerarchia ed entrambe le persone sono nello stesso piano, genera nella persona che lo riceve sentimenti negativi quali la paura, il fastidio di essere trattati in tale modo e una insicurezza generale.
Qualora, invece, colui che riceve il comando, non si adatta, nella maggior parte dei casi, decide di ribellarsi. Da tale momento in poi, il clima diventerà spiacevole. Non ci sarà più un dialogo ma uno scontro, che molto difficilmente potrà approdare ad lieto fine e, dunque, a un accordo.
Come mettere in pratica ciò che hai imparato
Attraverso l’utilizzo di queste tecniche di base, potrai sicuramente vedere, come delle situazioni conflittuali o potenzialmente problematiche nel rapporto a due, potranno essere superate.
Capisco che mettere tutte queste tecniche in pratica, da domani, sia praticamente impossibile. E questo è normalissimo.
Non dovrai fare drastici e immediati cambiamenti.
Ti consiglio, invece, di fare dei piccoli passi, con costanza e perseveranza. Solo cosi riuscirai ad apprezzare e a rendere tue queste tecniche.
A questo punto ciò che ti resta da fare è sperimentare, applicare giorno dopo giorno, sperimentare e ancora applicare, fino a quando potrai dire, guardandoti indietro, di aver raggiunto la serenità di coppia tanto sperata!
Buona fortuna!
Un post davvero interessante e ben scritto! È facile scivolare in certi errori, anche se fatti con le migliori delle intenzioni.
Questi consigli andrebbero nella famosa “cassetta degli attrezzi della vita”, da conservare preziosamente ed utilizzare all’occorrenza con misura, buon senso e sincero interesse per una risoluzione equilibrata dei conflitti grandi e piccoli.
Ciao Maria!
Ti ringrazio per i complimenti!
Sono d’accordo con te, è molto semplice, soprattutto in un rapporto di coppia, cadere su delle vere e proprie “bucce di banana”, senza neanche rendersene conto!
Se non l’hai già fatto ti suggerisco di leggere il mio ebook!
Lo puoi scaricare gratuitamente inserendo la tua mail, in questo link: http://corinneisoni.it/inizia-da-qui/
Continua a seguirmi perché a breve inserirò nuovi e utili “attrezzi nella cassetta”!
Un abbraccio
Corinne
Trovo l’ articolo utile e sanatorio.
credo pero’ che il conflitto col mio partner sia ben diverso. Si puo’ adattare questa tecnica quando il disaccordo coinvolge la singola coppia. Nel nostro caso mio marito decide di togliere del tempo ai suoi figli per se stesso. E’ una lunga lotta che va avanti da 5 anni. Credo di averle provate tutte.. mi sono presa del tempo, gli ho chiesto piu’ volte di ritornare sull argomento, ho provato ad arrabbiarmi a tenergli il muso, addirittura un giorno sono anche andata via di casa, ma credo che l’ unico vero problema sia il suo egoismo. Io non prendo impegni nel giorno in cui mio figlio ha larecita a scuola e non decido di andare in palestra alla domenica matt se so che mio figlio ha la partita calcio. Ecco, questo e’ il mio problema. Lui lascia nostro figlio al campo e poi va a suonare a messa, poi torna a riprenderlo a partita finita. Io credo che neanche il cane, quando lo porti giu’ a fare i bisogni, lo lasci o poi la vai a prendere.. xke’ lo aspetti lo curi e stai con lui finche’ ha finito. Mi domando quale sia la strategia o la soluzio e a questo dilemma. Grazie
Ciao Maria. Grazie per il tuo commento e mi scuso in anticipo per il ritardo con cui ti rispondo.
Mi fa piacere che tu abba trovato utile l’articolo.
Relativamente al tuo caso specifico, penso che tu e tuo marito abbiate la necessità di riorganizzare la vostra vita familiare. E’ un attività da fare con l’aiuto di un terzo e imparziale, come un counsellor o un mediatore.
In che città vivi?
Potresti contattarne uno vicino a te e chiedere un appuntamento.
Rimango a tua disposizione per qualsiasi chiarimento!!!
Ti abbraccio forte
Corinne