Il momento in cui tuo figlio si arrabbia è forse il più complicato.
Quante volte abbiamo assistito a quelle scene dove il bambino si agita, punta i piedi, piange, grida e si ribella muovendo in maniera brusca braccia e gambe o addirittura si butta per terra.
Sicuramente hai ben presente di cosa parlo. Pianti, proteste, urla, oggetti divelti.
Per di più, capita nei momenti più inimmaginabili della giornata, come un fulmine a ciel sereno.
In alcuni casi i motivi dell’eccesso d’ira di nostro figlio sono sotto i nostri occhi e derivano dalle regole da noi imposte o da una nostra richiesta. In altri casi, i motivi sono a noi poco comprensibili.
Ma indipendentemente dalle ragioni dell’attacco d’ira di nostro figlio, la reazione comune, da parte dei genitori, è quella di farsi prendere dal panico, preoccupandosi, se non addirittura arrabbiandosi a loro volta.
Di certo non è facile saper gestire questi momenti.
Ma è sicuramente possibile migliorarsi adottando delle strategie che ti consentono di attraversare anche questi momenti difficili, gestendoli adeguatamente.
La rabbia è una esperienza positiva
La prima cosa che dobbiamo sapere per evitare di sentirci smarriti, è che la rabbia è un’emozione del tutto normale.
Addirittura, oserei dire, che si tratta di un qualcosa di positivo.
Il motivo è semplice.
Significa che tuo figlio sta crescendo e sta sperimentando.
Trovandosi, in quella fase della crescita dove non sempre sa esattamente cosa vuole, è del tutto normale assistere a degli attacchi d’ira.
Dunque, si tratta di una emozione che tutti i bambini devono sperimentare e conoscere, perché fondamentale per lo sviluppo dal punto di vista emotivo.
È questo il presupposto da cui partire.
Se non si parte da questa consapevolezza, è normale spaventarsi e farsi prendere dal panico, davanti all’attacco d’ira di tuo figlio.
Quindi, non dobbiamo preoccuparci. La rabbia è comunque una emozione che nostro figlio deve sperimentare.
Sai cosa può fare la differenza?
La differenza la fa il modo attraverso il quale riesci a gestire questi momenti.
Le migliori strategie da utilizzare per gestire l’ira di tuo figlio
Come abbiamo detto, la rabbia è un’emozione come l’allegria, la tristezza e cosi via.
È qualcosa che ci indica che tuo figlio sta crescendo. Quindi, non devi preoccuparti.
Ovviamente si tratta di momenti che, come altri, bisogna saper gestire.
Ecco perché è importante avere ben chiare quelle che sono le migliori strategie da utilizzare.
Soltanto cosi riuscirai ad avere delle linee guida, che ti consentiranno di evitare reazioni controproducenti.
La cosa più importante da fare è sicuramente quella di riuscire ad entrare in empatia con il bambino. Per poterlo fare, dobbiamo comprendere le sue emozioni e l’esperienza che sta vivendo.
I genitori hanno una naturale propensione ad entrare in empatia con i figli e, quindi, sicuramente troverai molto semplice farlo.
Devo essere sincera con te, molto spesso non basta entrare in empatia.
È necessario fare un passettino in più.
È importante far capire al bambino che siamo entrati in empatia con lui.
Dobbiamo far comprendere che capiamo l’esperienza che sta vivendo e che siamo vicini per poterlo aiutare. A tal proposito potrebbero essere utili farsi come:
“Capisco che sei arrabbiato, ma…”
“So come ti senti..”
In questo modo sarai capace, non soltanto di entrare in empatia con tuo figlio, ma anche di abbassare la tensione che si è venuta a creare.
Una strategia utilizzata da molti genitori e che porta buoni frutti, è quella di aiutare il bambino a esprimere la sua rabbia in modo diverso rispetto alle urla e ai pianti.
Una buona idea potrebbe essere quella di abituarlo a esprimere la rabbia modo diverso, rispetto al modo in cui è abituato a farlo.
Ad esempio, se tuo figlio ama disegnare e colorare, potrebbe essere un idea quella di consentire di sfogarsi con il disegno. In questo modo, tuo figlio potrebbe disegnare la sua rabbia o ciò che l’ha fatto arrabbiare.
Una volta ultimato il suo disegno può decidere se conservarlo o meno.
Molti genitori creano un “luogo segreto”, dove lasciano tutti i disegni della rabbia.
In controtendenza rispetto a ciò che solitamente fanno i genitori, devo dirti che un ulteriore buona strategia è quella di coccolare tuo figlio.
Immagino che può sembrarti alquanto strano e improbabile, ma ti assicuro che funziona.
Quando tuo figlio si arrabbia, devi far sentire che ci sei e che puoi aiutarlo. E quale potrebbe essere il modo migliore per farlo, se non con delle parole dolci e delle coccole?
Inoltre, fare delle carezze, dire delle parole dolci, porta a due effetti benefici.
Il primo deriva dal fatto che il bambino non si sente solo, ma aiutato in un momento particolare come quello che sta vivendo.
Il secondo effetto è, invece, quello di calmare il bambino. Infatti, sentendosi compreso e voluto bene, riuscirà a ridurre la propria ira, facendo invece spazio alla dolcezza e alle coccole.
Ultima strategia, ma non in ordine di importanza, è Parlare.
Una volta che il momento di rabbia è passato o sta scemando, è importante parlarne con tuo figlio.
Devi dialogare con lui su ciò che è accaduto e sulle ragioni della rabbia.
In questo modo, tuo figlio acquisterà consapevolezza, riuscendo a capire cosa capita in quei momenti.
Inoltre, parlarne è utile anche per far si che tuo figlio riesca a riconoscere la rabbia e a distinguerla dalle altre emozioni.
Capita, spesso, infatti, che i bambini non riescano a distinguere le varie emozioni e non sanno dare un nome a ciascuna di esse. In questo modo, invece, possiamo aiutarlo nella loro identificazione.
Con il tempo, sarà possibile far capire che la rabbia, alla stregua di tante altre emozioni, può essere gestita.
Cosa non fare se vuoi gestire correttamente un attacco di rabbia di tuo figlio
Ci sono alcune cose che dovresti evitare di fare quando ti trovi a gestire gli attacchi di rabbia di tuo figlio.
Come abbiamo detto, soprattutto nei casi in cui ci troviamo davanti ai primi episodi, cadere nelle trappole e farsi scivolare la situazione di mano è molto facile.
Ecco le 3 cose che non devi assolutamente fare quando di trovi a gestire gli attacchi d’ira di tuo figlio.
Urlare
È la prima cosa da evitare. Il motivo è semplice. Le tue urla si sommano a quelle di tuo figlio. Dunque, alla rabbia di tuo figlio si somma la tua.
Il risultato?
La rabbia, invece di ridursi, si amplifica.
Invece, il risultato che dobbiamo ottenere è esattamente l’opposto. La rabbia non deve aumentare ma diminuire.
Etichettare il bambino
Accade spesso che i genitori, pensando di fare la cosa giusta e con l’intento di far sentire il bambino “in colpa” e di farlo riflettere su ciò che sta facendo, attribuiscono lui il ruolo di cattivo.
“SEI PROPRIO CATTIVO!”
“SEI UNA CAPRICCIOSA!”
Questo errore comune è molto grave, perché stiamo identificando nostro figlio con la sua rabbia.
Tutto ciò non ha soltanto delle ripercussioni sul momento ma anche sul futuro.
Sul momento, non fa che incrementare l’attacco di rabbia che è in corso.
Ancora più gravi sono le ripercussioni che si hanno nel futuro. Infatti, se attribuisci un ruolo a tuo figlio, nel momento in cui lui desidera comportarsi in modo diverso, si sente spiazzato perché non fa parte del ruolo che tu gli hai dato e, dunque, non sa se sia giusto comportarsi diversamente.
Lasciare il bambino solo
Molti genitori, con l’intenzione di dare una “punizione” e pensando di fare qualcosa di corretto, lasciano il bambino, che sta avendo un attacco di rabbia, letteralmente solo.
Si tratta di una scelta sbagliata. Quando tuo figlio è arrabbiato è, invece, essenziale che tu sia al suo fianco.
Come abbiamo già detto, è importante entrare in empatia con nostro figlio. Dobbiamo far capire lui che comprendiamo le sue emozioni e il suo stato d’animo e che siamo la con lui per risolvere assieme il problema.
Dunque, capisci, che di certo tutto ciò non lo puoi fare lasciando tuo figlio solo.
Dovrai, invece, cercare di abbassare il livello di rabbia, cosi come abbiamo visto con le strategie del paragrafo precedente. Una volta aiutato tuo figlio a ridurre la rabbia, è opportuno tranquillizzarlo e parlare con lui.
Ora tocca a te, super genitore
Hai ora ben chiaro, grazie a questo approfondimento, cosa fare quando sei davanti a un attacco d’ira di tuo figlio.
Conoscere le giuste strategie assieme a ciò che, invece, è meglio evitare di fare, è sicuramente importantissimo e può fare la differenza.
Sono sicura che con un pò di esperienza e giorno dopo giorno, riuscirai a gestire la rabbia di tuo figlio egregiamente e senza che questo ti possa creare angoscia e preoccupazione.
Se vuoi approfondire questo argomento e se desideri ricevere qualche altro consiglio, clicca qui e prenota la tua consulenza.
Lascia un commento