Se hai un figlio adolescente sai molto bene quanto sia difficile dire di no alle sue richieste.
NO è una parola piccolissima, ma, allo stesso tempo, potentissima.
E tu, mio caro genitore, lo sai bene!
Leggendo questo articolo, scoprirai che esistono diversi modi per poter dire NO. Attraverso degli esempi, riuscirai ad acquisire le migliori strategie per pronunciare un No diverso, il No positivo.
Son sicura che spesso ti trovi a pensare che non sia possibile negoziare alcune richieste di tuo figlio. E, istintivamente, a fronte di una sua “pretesa”, per te inaccettabile, ti viene da pronunciare una parola potentissima: NO.
Pronunciarla può avere degli effetti negativi. Effetti che sicuramente conosci bene, perché hai già provato cosa significa pronunciare un NO a bruciapelo.
Solitamente la situazione che si viene a creare dopo aver pronunciato quelle due lettere è la seguente:
- non vediamo più il viso di nostro figlio, ma solo le sue spalle;
- una porta che viene sbattuta con forza;
- un muso lungo ci viene riproposto per giorni.
Il clima diventa insopportabile. Senti che tra te e lui si è alzato un muro. Un muro altissimo che non riesci a scavalcare. Quei lunghi silenzi, dei giorni a seguire, ti fanno male.
Sembra che da quando hai pronunciato quella parola qualcosa del vostro rapporto si sia rotto. Infatti, se prima lui si confidava molto con te, ora si chiude come un riccio.
Per giorni ti evita. Parla con te lo stretto necessario. Ritorna da scuola, mangia e si chiude nella sua camera.
Ma tu sei convinto che non si possa fare diversamente, anche se ciò significa sopportare una situazione “pesante” per giorni e giorni.
D’altronde sei sicuro di una cosa: la sua richiesta era inaccettabile. Non si poteva fare altro, se non dire NO.
Più ci ragioni su e più pensi di aver fatto la cosa giusta. Lo stai facendo per il suo bene. E, d’altronde si sa che anche i no sono importanti per la sua crescita.
Ma allo stesso tempo le conseguenze di quel NO, ti fanno veramente star male. Per giorni ti chiedi se hai fatto bene, ti chiedi se tuo figlio capirà che l’hai fatto per il suo bene.
Ti sembra di non avere pace. Fare la parte del “cattivo” e del bacchettone non ti è mai piaciuto, e non ti senti proprio a tuo agio.
Ti sei anche chiesto come si può dire No, evitando tutto questo.
Ti do una buona notizia!
Un modo per dire NO, senza che ci siano conseguenze negative nel rapporto con tuo figlio, esiste davvero.
Anzi ti dirò di più. Una volta che farai tuo il sistema di strategie per dire NO, in un modo diverso rispetto al quello a cui sei abituato, lo utilizzerai in ogni ambito della tua vita. Nel lavoro, nel rapporto con tuo marito o tua moglie. Insomma, lo utilizzerai nella vita di tutti i giorni.
Ritornando al rapporto con tuo figlio, voglio dirti che anche io penso che dire NO sia essenziale.
“L’arte della leadership sta nel dire no, non sì.” T. Blair
Ma, come in tutte le cose, ci sono diversi modi per dirlo, per esprimerlo e per comunicarlo all’altra persona.
È quindi il modo che si adotta per dire NO che fa la differenza, nel rapporto con tuo figlio.
William Ury, nel suo libro il NO Positivo, che ti suggerisco di leggere, ci offre un sistema per affermare un NO diverso da quello che siamo abituati a pronunciare.
Lo scopo è quello di rimanere fermi sui nostri interessi, usando il potere.
Ma allo stesso tempo l’obiettivo è quello di salvare il rapporto con la persona che riceverà il nostro NO.
Ury parla della differenza tra il NO positivo e il NO negativo, attraverso una metafora, che ti ripropongo perché penso sia veramente utile per capire la differenza tra i due modi di dire NO.
Secondo Ury, il No Positivo, è uno scudo protettivo, perché ha lo scopo di difendere e di non danneggiare, anche solo indirettamente, gli altri.
Il No Negativo è, invece, una spada che respinge, senza preoccuparsi del rapporto che abbiamo con l’altra persona.
Noi, nel 90% dei casi, siamo abituati ad utilizzare questo secondo modo per dire NO.
Ciò che dobbiamo fare (e proprio questo è lo scopo della mini guida che stai leggendo!) è disimparare il NO negativo, per imparare ad utilizzare il NO positivo.
Dunque, per quanto alcune volte, nei confronti di tuo figlio, hai la tentazione di dire NO, respingendo le sue richieste, ricordati che il tuo compito di genitore è quello di proteggere e difendere.
Ecco, perché penso che per te sia fondamentale, scoprire e applicare delle strategie che ti consentono di dire NO in modo diverso. Di pronunciare quelle due lettere, proteggendo, e non respingendo.
Creare un clima favorevole anche quando devi dire NO
Anche per dire NO è necessario creare un clima favorevole.
Un errore abbastanza comune tra i genitori (lo dico da figlia!) è quello di sentire parte della richiesta del ragazzo e poi di stopparlo, immediatamente, senza che neanche finisca di parlarle.
Anche se sai già che la sua richiesta non è accettabile, evita di attaccare immediatamente.
Se dovrai esprimere la tua contrarietà, lo farai. Ma attendi un attimo!
Forse in un altro articolo ti ho già raccontato ciò che mi capitò all’età di 14 anni.
Avevo chiesto ai miei genitori il permesso per andare in campeggio con un gruppo di amici.
Ricordo quel momento come fosse oggi!
Sapevo già che molto difficilmente mi avrebbero dato il permesso, ma contavo di chiedere loro di stare solo una notte. La stessa notte in cui ci sarebbe stata mia cugina, già maggiorenne e di cui i miei genitori si fidavano molto.
Peccato che non mi fecero finire di parlare.
Sgranarono gli occhi, come se avessero davanti a se un alieno e contemporaneamente, gridarono: “NO. Non se ne parla proprio!”
La loro reazione, i loro atteggiamenti e le loro parole mi ferirono veramente tanto.
Da quel momento in poi iniziò una vera e propria guerra.
Capisci che se la loro reazione fosse stata diversa (il che non significava necessariamente rispondere positivamente alla mia richiesta), si sarebbe instaurato un dialogo con loro, e non di certo una guerra, come invece è stato.
Avrebbero potuto almeno farmi concludere di parlare. Invece mi attaccarono immediatamente. Fu questa la cosa che più mi diede più fastidio.
Ovviamente non si deve ascoltare tanto per farlo. Ma è necessario ascoltare attivamente.
Molto spesso, parti prevenuto, sapendo già dall’inizio che risponderai in modo negativo alla richiesta di tuo figlio. Sei cosi concentrato nel pensare a ciò che dovrai dire, che in realtà non ascolti.
Ascoltare è la concessione più semplice che puoi fare nei confronti di tuo figlio. Anche se lo trovi difficile, ascolta con pazienza, annuendo di tanto in tanto.
Se offrirai un ascolto attivo a tuo figlio, è molto più facile che lui sarà, in un secondo momento, meno reattivo, meno aggressivo e maggiormente disposto ad ascoltare ciò che avrai da dire tu sulla questione.
Sono questi i presupposti da cui partire, per creare un clima favorevole anche quando dovrai dire NO.
Capisci che se riesci a creare un clima favorevole, fin dall’inizio, può essere più facile dire, in un secondo momento, qual è la tua posizione, evitando di innescare reazioni controproducenti.
Il sistema di strategie per affermare un No Positivo
Non voglio darti false illusioni. Passare dal NO Negativo al NO positivo, non è immediato.
Come già ti ho accennato in precedenza, dovrai disimparare il modo, ormai radicato, con il quale sei abituato a gestire le richieste di tuo figlio.
Poi, pian piano, giorno per giorno, dovrai, abituarti a un nuovo sistema di strategie che ti permetteranno di dire NO, senza che vi siano conseguenze negative nel rapporto con tuo figlio.
Ricordi l’episodio della mia adolescenza che ti ho raccontato poco fa?
Quando chiesi ai miei genitori il permesso per andare in campeggio?
Loro hanno utilizzato il No Negativo. Non hanno fatto la prima cosa importante: creare un clima favorevole, non si son messi in ascolto e hanno risposto con un secco NO.
Hanno sbagliato su parecchi fronti, respingendo totalmente e immediatamente la mia richiesta. Da quel momento in poi, e per un bel po’ di tempo, i rapporti si raffreddarono e, anche se ero solita confidarmi molto con mia mamma, qualcosa tra di noi si spezzò.
Non pensi che se i miei genitori avessero avuto conoscenza di un sistema di strategie per poter affermare un NO Positivo, tutto questo si sarebbe potuto gestire in maniera diversa?
Sono sicura che se i miei genitori avessero applicato anche solo parte dei consigli che sto per condividere con te, avrebbero avuto degli strumenti efficaci, sia per gestire le mie richieste, che per affermare la loro contrarietà a quanto da me richiesto.
Avere ben chiaro un sistema di strategie può, quindi, aiutarti a gestire determinate richieste, senza ansia e preoccupazione.
E, quindi, direi che è ora di iniziare!
Pronti ad ascoltare, lenti a parlare
Spesso i genitori davanti a delle richieste dei propri figli, partono in quarta.
Proprio come fecero i miei genitori. Non mi lasciarono neanche finire che già avevano preso una posizione.
Per prendere una posizione non intendo, prenderla solo con le parole, ma anche con lo sguardo e con l’atteggiamento.
So che la tua voglia irrefrenabile di stoppare la richiesta è tanta, ma cerca di non prendere una posizione prima che tuo figlio non abbia finito.
Tra le cose che mi dettero più fastidio, riguardo all’episodio della mia adolescenza di cui ti ho parlato, fu proprio il fatto che i miei genitori non avessero aspettato un attimo. Non finirono neanche di ascoltarmi.
L’ascolto è una delle cose principali che è mancata.
Ecco perché son convinta che dovresti tenere sempre a mente che si debba essere pronti ad ascoltare e lenti a parlare.
Si tratta di un consiglio da seguire in qualunque occasione. Ma quando si ha a che fare con i figli, soprattutto in età adolescenziale, ritengo sia particolarmente importante.
Ascoltare ti aiuta su più fronti.
Ti consente di avere ben chiara la posizione di tuo figlio su un determinato argomento.
Certe volte, le loro richieste non sono calate dal cielo, ma hanno un fondamento. Mettersi in ascolto consente di capire per quale motivo ci stanno chiedendo un uscita con gli amici o un rientro ritardato rispetto all’orario stabilito.
Altra cosa molto importante: l’ascolto fa si che i ragazzi si sentano riconosciuti. Sentono di essere considerati come delle persone adulte, riconosciute nel loro ruolo di persone ormai consapevoli.
Tutto ciò, inoltre, non fa altro che preparare in modo corretto un clima favorevole, che ti consentirà di affermare il tuo NO Positivo.
Sono certa che ascoltare può richiedere grande impegno e una grossa fatica. Ma allo stesso tempo, son sicura che il sacrificio possa essere ampiamente ripagato.
Mai iniziare con un secco NO
Stare fermo nella tua posizione, non essere d’accordo con quanto ti sta chiedendo tuo figlio, non significa necessariamente che tu debba iniziare con un secco NO.
Il NO è una parola forte e bellicosa. Se si inizia la nostra affermazione con questa parola, si spinge nostro figlio a reagire immediatamente.
Essendo il NO una parola veramente forte è opportuno utilizzarla solo quando è realmente necessaria.
Nel caso in cui tuo figlio, ti sta ponendo una sua richiesta in modo tranquillo e non arrogante, è meglio iniziare la frase con altre parole. Ciò non significa che non comunicherai la tua contrarietà rispetto a ciò che ti sta chiedendo.
Potrai inviare lui lo stesso messaggio, ma utilizzando parole diverse.
Ciò che voglio farti capire che è possibile dire NO in modo efficace senza, però, utilizzare la parola NO.
Voglio spiegartelo con un esempio:
Tuo figlio ti chiede il permesso per rientrare due ore più tardi rispetto all’orario concordato.
Strategia errata ——> stopparlo subito, non ascoltare e dire “No non è possibile rientrare più tardi, perché domani c’è la scuola!”
Strategia corretta —–> dopo averlo ascoltato senza intervenire e dopo aver capito per quale ragione ci sta facendo questa richiesta, è possibile dire NO senza pronunciare la parola NO. Un modo per fare tutto ciò potrebbe essere questo: “Domani mattina ti dovrai svegliare presto per andare a scuola! Quindi, non mi sembra una buona idea. Fosse stato durante il weekend, magari, la mia risposta sarebbe stata diversa”.
In questo esempio, il genitore ha comunque espresso, in maniera chiara, parere negativo, senza affermare un secco NO.
Parti con un SI
Un altro modo per dire NO è partire con un SI.
Lo so, potrà sembrarti strano! Ma in alcuni casi, è possibile affermare la propria contrarietà a qualcosa con un SI e lasciando implicito il NO.
Ritorniamo all’esempio fatto in precedenza.
Strategia errata —–> la mamma risponde alla richiesta del figlio in questo modo: “No. Niente strappi alle regole per quanto riguarda gli orari di rientro a casa, fino all’inizio dell’estate”.
Strategia corretta —–> la mamma potrebbe rispondere: “Si potranno fare strappi alle regole, per quanto riguarda gli orari di rientro a casa, solo durante il periodo estivo”.
Puoi capire come pur non usando la parola NO, stai affermando un NO. Ma si tratta di un modo diverso per affermarlo.
Parti da un SI, per comunicare un NO.
Il segreto sta nell’utilizzare dei mezzi indiretti, per poter affermare la tua contrarietà a una richiesta di tuo figlio.
Ultimi consigli per mettere in pratica le strategie che hai imparato
Ciò che ho voluto condividere con te deriva dalla mia esperienza personale di figlia. È per questo motivo che penso possano essere dei consigli veramente utili per aiutarti nel periodo dell’adolescenza di tuo figlio.
Non sono singole strategie, ma si tratta di un sistema integrato di strategie. Solo con l’applicazione congiunta di ognuna di esse, riuscirai a gestire le richieste di tuo figlio, attraverso un NO Positivo. Un NO che ti consente di respingere le richieste di tuo figlio, senza incappare in conseguenze negative.
Giorno dopo giorno, son sicura che vedrai i risultati. Tutto sta nell’abituarsi ad utilizzare un modo diverso per dire NO.
Buon lavoro, super genitore!
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